La maggiorparte degli antifurti per negozi, uffici o abitazioni sono dotati di combinatori telefonici, dispositivi il più delle volte presenti nella centralina. Si tratta di un apparecchio che si connette al telefono di casa oppure alla rete mobile gsm o 3G tramite Sim Card e avverte alcuni numeri preimpostati che l’antifurto è “scattato” o è stato attivato.
I numeri preimpostati sono ovviamente i nostri, oppure di casa di qualche parente, ma soprattutto quelle delle forse dell’ Ordine.
Come collegare l’allarme a Polizia e Carabinieri:
bisogna compilare degli appositi moduli che possono essere reperiti qui per quel che riguarda la Polizia di Stato e qui per i Carabinieri.
Polizia: si compila il modulo con tutti i propri dati anagrafici, numero del proprio documento ed indirizzo esatto dell’ abitazione dove è installato l’allarme collegato. Ci sono poi due opzioni A e B.
OPZIONE A: solitamente bisogna barrare questa casella . Si tratta di quasi la totalità degli allarmi per casa. Non più di due linee telefoniche connesse che richiedono solo l’allacciamento della spina. Deve essere allegato anche la dichiarazione di conformità che solitamente è presente nella scatola del kit di allarme e che comunque vi fornirà l’installatore.
OPZIONE B: quando ci sono più di due linee telefoniche allacciate, oppure quando gli allarmi sono connessi direttamente alla linea telefonica (non basta attaccare la spina del telefono. Si tratta di allarmi più sofisticati). In questo caso ci vuole anche l’omologazione del tecnico che l’ha installato.
Carabinieri: anche in questo caso fanno fornite le proprie generalità e l’indirizzo della casa dove è ubicato l’allarme (se è per abitazione privata o esercizio pubblico). Bisogna anche scrivere con esattezza il testo pre registrato presente nell’ allarme. Si deve specificare poi il nome di un eventuale possessore delle chiavi per la disattivazione dell’ allarme.
Vi ricordiamo che l’allarme può essere collegato ad un solo organo o ufficio delle Forze dell’ Ordine, quindi Polizia o Carabinieri.