I sensori d’allarme, chiamati anche rilevatori, sono i veri e propri occhi di un sistema di antifurto; il loro compito, infatti, è quello di rilevare l’eventuale presenza di intrusi all’interno degli ambienti che controllano, per esempio le stanze di una casa e/o la parte esterna, i locali di ufficio o di una azienda, un negozio o una attività commerciale e quant’altro. I sensori d’allarme servono dunque a captare il movimento di un corpo nel luogo in cui sono installati: nel momento in cui rilevano una irregolarità, trasmettono una segnalazione alla centrale di antifurto, la quale a sua volta farà scattare l’allarme tramite la sirena. È di primaria importanza, alla luce di tutto questo, saper scegliere i sensori più idonei alle proprie specifiche esigenze di sicurezza, installarli nel maniera e nei punti giusti ed occuparsi regolarmente della loro manutenzione, poiché in caso contrario non lavoreranno come previsto e saranno dunque inservibili.
I sensori di allarme presenti in commercio sono davvero tanti, e i vari modelli differiscono tra loro a seconda della tecnologia che impiegano, della marca e della qualità dei materiali impiegati per la loro realizzazione. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza ce ne sono per ogni necessità e disponibilità economica, ma se alcuni sono molto diffusi e gettonati, altri risultano ancora dei perfetti sconosciuti, come succede nel caso particolare dei sensori di allarme interrati. Questi ultimi sono, come preannuncia il nome stesso, dei sensori che vengono installati sotto terra e che fanno scattare l’allarme soltanto quando vengono calpestati. Si tratta di dispositivi molto sicuri ed efficaci, adatti soprattutto alla protezione di grandi giardini, vasti terreni e più in generale di aree esterne; il loro costo notevolmente elevato, però, fa sì che nella maggior parte dei casi vengano utilizzati soltanto nelle basi militari, nei centri culturali o addirittura a protezione delle proprietà di milionari.
Vediamo ora in cosa consiste il loro funzionamento: i sensori d’allarme interrati generano un vero e proprio campo magnetico, il quale è sensibile alle vibrazioni del terreno che li sovrasta; tali apparecchi risultano estremamente precisi ed affidabili, ed è per questa ragione che necessitano di una accurata taratura per non dover avere a che fare con la fastidiosa manifestazione di continui falsi allarmi (ad esempio, se tarati male, anche un innocuo piccolo uccello che si posa sulla terra potrebbe farli scattare inutilmente). L’aspetto più interessante di questa tipologia di sensori è che si possono interrare dappertutto, o per meglio dire, una volta interrati, al di sopra del terreno si può intraprendere qualsiasi tipo di intervento senza incorrere in conseguenze negative in merito al loro corretto funzionamento: quindi si può far crescere l’erba, si può gettare l’asfalto, si può piastrellare e così via. Inoltre presentano il grosso vantaggio di essere estremamente resistenti e robusti, ma soprattutto invisibili, dunque difficili da danneggiare o manomettere per mano di ladri e malintenzionati. Infine, altra qualità da non sottovalutare, è che questi sensori si possono integrare in qualsiasi momento ad un sistema GPS e ad un sistema di protezione ti tipo perimetrale.