Sensori Volumetrici e perimetrali: differenze e caratteristiche

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La protezione volumetrica è quella tipica dei sensori interni, volti a monitorare i volumi delle camere, mentre i sensori perimetrali sono quelli che si montano sulle finestre, sulle tapparelle e lungo i muri delle case. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le differenze fra i due tipi di sensori.

I sensori volumetrici rappresentano gli occhi del sistema d’antifurto, poiché attraverso un segnale elettrico riportano alla centrale i movimenti che si verificano nell’ambiente posto sotto controllo. Tali sensori basano il loro funzionamento sulla tecnologia PIR, tramite cui i raggi infrarossi rilevano il calore emesso dagli oggetti e dagli esseri umani; gli oggetti con temperature al di sopra dello zero, emanano energia sotto forma di radiazioni luminose, ed è qui che entrano in gioco i sensore PIR, i quali individuano l’alterazione di temperatura che si verifica in un luogo, rilevando così la presenza di ospiti indesiderati. I sensori volumetrici sono ideali per riconoscere e distinguere i movimenti di un corpo umano rispetto a quelli generati dalle vibrazioni presenti nell’area o magari dovute al vento. Per ciò che concerne gli animali domestici che vivono all’interno dell’abitazione, il loro movimento dentro le stanze in cui agiscono i sensori volumetrici potrebbe causare i cosiddetti falsi allarmi: per risolvere tale problema in commercio sono disponibili i sensori Pet friendly, utili per distinguere il corpo ed il movimento di un animale rispetto a quello di una persona. Molto importanti anche i sensori volumetrici che sfruttano la doppia tecnologia: in tal caso la tecnologia dei raggi infrarossi si unisce con quella delle microonde. Da annoverare anche i sensori volumetrici specifici per l’esterno, realizzati con materiali molto più resistenti di quelli impiegati per i sensori da interno, poiché devono essere resistenti agli agenti atmosferici a cui sono esposti quotidianamente. Infine, riguardo l’installazione, è preferibile collocare i sensori volumetrici in zone di passaggio, per esempio scale, ingressi, corridoi e nelle camere in cui sono presenti cose di valore.

Tra i sensori perimetrali, i più diffusi sono senza dubbio le barriere perimetrali, ovvero delle stecche di circa 20 o 30 cm da installare a coppia e in parallelo per permettergli di realizzare una barriera invisibile di raggi infrarossi di fronte alla finestra o alla porta-finestra designata. Nel momento in cui il fascio di infrarossi viene attraversato e quindi interrotto, parte la segnalazione alla centrale d’allarme che a sua volta fa scattare l’allarme. Molto utilizzati anche i sensori singoli o a tenda, da installare singolarmente su una apertura: entrambi devono essere montati al di sotto delle finestre, dei terrazzi e lungo il perimetro dei muri e delle recinzioni che delimitano l’abitazione e quindi il confine con i vicini e la strada. Si tratta di apparecchi utili ed economici, resistenti agli urti e agli agenti atmosferici, anche se a volte possono provocare i falsi allarmi, specialmente se la qualità dei sensori è scarsa o se sono tarati male. Ovviamente in commercio sono disponibili con funzioni di anti-mascheramento, anti-strappo o pet friendly volte a raggiungere una maggiore sicurezza e ad evitare il fastidioso fenomeno dei falsi allarmi.

 

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