Le scuole nel nostro paese, come in tutti gli altri paesi del mondo, rappresentano il crogiuolo in cui si forgiano le nuove coscienze, i cittadini del domani cui consegneremo le nostre civiltà e le nostre aspettative.
Questi nobili obiettivi, condivisibili per la stragrande maggioranza degli Italiani con la I maiuscola non lo sono, almeno apparentemente, per orde che oserei definire barbariche di vandali che quasi ogni anno (soprattutto durante la stagione estiva o durante le festività) le prendono di mira con atti, nella migliore delle ipotesi esclusivamente deturpativi.
Molto spesso, invece, questi si spingono ben oltre, distruggendo e vandalizzando strutture ed asportando quanto di asportabile capiti loro a tiro con costi di ripristino piuttosto elevati a carico ovviamente di tutta collettività.
Inutile dire chiaramente che molto spesso questi “bravi ragazzi” restano impuniti grazie alla loro impossibile identificazione dovuta ad una cronica carenza di fondi statali che impedisce agli istituti scolastici di dotarsi di strumenti adeguati di difesa.
Molti sono stati infatti nell’ultimo periodo i Presidi, soprattutto delle scuole di “confine”, chiamati a confrontarsi con realtà molto difficili, che hanno cercato di progettare strumenti adeguati di tutela, con risultati molto modesti a causa della citata, cronica, carenza di fondi.
Con questo nostro articolo, invece vogliamo lanciare una sfida alla società civile.
Vogliamo veramente essere vittime di pochi annoiati imbecilli o dobbiamo invece sentirci tutti chiamati in causa con azioni a diretto sostegno della prima Istituzione Nazionale?
Lanciamo allora un accorato appello alle Istituzioni perché tutelino se stesse e facendo questo le nostre radici e la nostra storia.
Potrebbero ad esempio ipotizzarsi stanziamenti (modesti) di fondi in favore di ciascun istituto scolastico affinchè si doti di un buon impianto di allarme con videosorveglianza, magari connesso con le Forze di Polizia sul territorio.
Costerebbe davvero molto poco………….ma quanta civiltà in più.
Io credo che il concetto di sicurezza parta proprio dai luoghi di aggregazione comune.
Quando per sicurezza delle scuole non può e non deve essere intesa solo quella statica….