Le finestre, insieme alla porta principale di casa, rappresentano il punto più debole, quello che va maggiormente difeso contro le intrusioni di malintenzionati e ladri. Non ci sono solo le ville ad essere attaccate, ma anche le abitazioni dei condomini, specie se si vive ai piani bassi, e gli attici confinanti con i lavatoi.
Quale componente dobbiamo montare per proteggerci?
Nell’installazione di un antifurto della casa massima attenzione deve essere posta ai sensori. Sono questi piccoli apparecchietti quelli che creano una barriera contro le intrusioni, sia che arrivino dall’esterno che dall’ interno.
Per quel che riguarda la protezione di balconi, giardini e finestre abbiamo bisogno di sensori perimetrali ad infrarossi. Si presentano come “scatolette” non più alte di 30 cm. Spesso si installano a coppie, ma ci sono anche sensori per gli esterni singoli. Creano un fascio di raggi ad infrarossi che se “interrotto” dalla presenza umana fa scattare l’allarme. Il sensore invia così un segnale wireless alla centralina che si occuperà di far suonare la sirena e, se previsto, inviare una chiamata telefonica tramite combinatore telefonico.
I sensori vanno installati sotto il perimetro delle finestre, nel balcone o giardino, possibilmente occultati alla vista dei malintenzionati, oppure lungo i muri che delimitano il confine con la strada o con i nostri vicini. I più costosi hanno un dispositivo antistrappo e anti jamming, anti accecamento e alta protezione contro agenti atmosferici come neve e pioggia.
Qual’è la differenza fra un buon prodotto ed uno scarso.
I più costosi sono molto bravi a gestire i cosiddetti “falsi allarmi“. Se un gatto attraversa la zona di “protezione”, se uno stendino vola per il vento, se le foglie vanno a nascondere parzialmente il sensore, oppure la pioggia appanna il vetro, l’allarme non deve scattare. Alla stessa maniera i sensori devono rendere vita difficile ai malintenzionati che tentano di “scassinarli” magari spruzzando lacca o vernice sul sensore. Quelli più sofisticati lavorano su una doppia frequenza (433Mhz +868 MHz) e doppia tecnologia con il segnale wireless che viaggia anche a microonde. Possono essere attivati anche automaticamente al crepuscolo, con il calare della luce.
Ovviamente maggiore è la distanza che i sensori devono coprire nel controllo, maggiore sarà il costo degli stessi.
Il principio di funzionamento dei sensori di movimento da interno è lo stesso. I prodotti sono più economici perchè lavorano in condizioni “protette” senza la presenza degli agenti atmosferici che rovinano il loro intervento. Sono l’ultima arma a disposizione perchè ci avvisano quando l’intruso è già penetrato all’ interno della nostra casa.
Solitamente le centraline permettono la “parzializzazione” delle zone da controllare. Ad esempio la notte, quando andiamo a dormire, dobbiamo disattivare i sensori della stanza da letto, ma attivare quelli del soggiorno.
Gli ultimi componenti, molto economici, utili per la protezione delle finestre, che possono essere presi in considerazione in alternativa ai sensori, anche se possono lavorare congiuntamente ad essi, sono i contatti magnetici da applicare su porte e finestre ed i sensori di tapparelle.
Tutti e due funzionano in maniera molto semplice. Per i primi: quando le due unità magnetiche disposte sui due battenti vengono allontanate, ad esempio aprendo una finestra, interrompono il circuito ed inviano l’allarme alla centralina oppure fanno partire un ronzio sonoro. Ci sono anche i sensori anti scasso da applicare sulle finestre.
I sensori di tapparella vanno installati dentro al cassone avvolgibile ed inviano un segnale alle centraline quando vengono sollevate.
I prezzi: i sensori Pir doppia frequenza per esterni hanno un costo che oscilla tra i 150 ed i 300 euro, quelli da interno tra 40 e 150 euro, i contatti magnetici ed i sensori di tapparella tra 10 e 30 euro.